QUALCUNO DICE “23 MINUTI E 15 SECONDI”
Nelle nostre frenetiche giornate le interruzioni sono diventate una parte inevitabile.
Che si tratti di una notifica sul nostro smartphone, di una chiamata improvvisa o di un pensieri estemporaneo a cui diamo spazio, ogni interruzione ha un costo. Ma quanto costano realmente le interruzioni?
In media le interruzioni ci costano 23 minuti e 15 secondi
Se fate una ricerca con Google è questo il numero che troverete: 23 minuti e 15 secondi.
Sapete che sono una precisetti (marchio indelebile di chi è del segno della Vergine) e che ho sempre bisogno di approfondire e verificare. Da dove viene questa cifra?
Ogni testo on-line letto che riporta questo numero rimanda ad uno studio specifico di Gloria Mark, una rinomata professoressa della University of California, Irvine, dal titolo: “The Cost of Interrupted Work: More Speed and Stress”
Gloria Mark ha condotto ampie ricerche sugli effetti delle interruzioni sul lavoro e sulla produttività, dimostrando come le interruzioni possano influenzare il nostro ritmo di lavoro.
Nello studio sopra citato, portato avanti insieme a Daniela Gudith e Ulrich Klocke, la ricercatrice ha simulato condizioni di ufficio in laboratorio ed ha osservato se e come le interruzioni influenzino il tempo necessario per completare un compito e i livelli di stress associati. Tuttavia in questo studio non c’è traccia dei 23 minuti riportarti in ogni articolo sul web.
Da dove vengono allora questi 23 minuti e 15 secondi?
L’unica fonte scritta da me trovata è un’intervista rilasciata a Fast Company da Gloria Mark in cui la studiosa ha effettivamente sostenuto che per ritrovare la concentrazione profonda dopo un’interruzione serve, in media, questo tempo.
La ricerca di Gloria Mark
Ora che abbiamo trovato l’origine di questo numero, vorrei tornare con voi sullo studio “The Cost of Interrupted Work: More Speed and Stress” perché ci fornisce altri punti interessanti che meritano la nostra attenzione. In particolare vorrei che ci soffermassimo su 4 punti:
1. Non tutte le interruzioni sono negative
Sorprendentemente i risultati dello studio della Mark mostrano che il lavoro interrotto viene eseguito più velocemente.
Questa affermazione va contestualizzata: quando le persone vengono costantemente interrotte, sviluppano un modo di lavorare diverso, sono più veloci e scrivono meno per compensare il tempo che sanno perderanno a causa delle interruzioni.
2. Le interruzioni allungano il tempo del lavoro interrotto non di quello iniziato con l’interruzione
Lo studio evidenzia la possibilità che le interruzioni allunghino effettivamente il tempo necessario per svolgere un compito, ma che questo tempo extra si verifichi solo direttamente dopo l’interruzione, quando si ritorna al compito. Il motivo è chiaro: specie se c’è stato un cambio di contesto, è necessario ritrovare concentrazione e capire dove esattamente si era arrivati.
3. Alcune tipologie di persone gestiscono meglio le interruzioni
I ricercatori hanno scoperto che più una persona è aperta alle esperienze, più velocemente gestisce il lavoro interrotto, e sorprendentemente, hanno riscontrato la stessa relazione per coloro che hanno un alto bisogno di struttura personale. Probabilmente chi è ben strutturato riesce a gestire efficacemente il proprio tempo anche in caso di interruzione.
4. Le interruzioni portano stress
Utilizzando un sistema di misurazione del carico mentale della N.A.S.A., hanno rilevato un aumento dello stress dopo solo 20 minuti di prestazioni interrotte. Non è possibile sapere se e per quanto tempo le persone riescano a far fronte a questo stress.
Il vero costo delle interruzioni
Il vero fulcro dello studio, a mio avviso, è costituito dalla concatenazione del punto 1 e del punto 4: sapere che ci saranno interruzioni ci porta a lavorare più velocemente, lavorare più velocemente e gestire le interruzioni aumenta il livello di stress, la frustrazione, la pressione e lo sforzo complessivo.
Quindi il vero costo delle interruzioni non si misura in minuti ma in livelli di stress e di benessere.
Foto da Pexels: Karolina Grabowska